domenica 6 settembre 2009

Dieci cose di me

Ricevo da Mamma News e Monica il premio Honest Scrap e allora le ringrazio e anch’io dirò dieci cose di me. Giro il premio a chi desidera fare altrettanto perché alcune l’hanno già fatto e altre non desiderano farlo. E dunque premio il desiderio di. A chiunque appartenga.

Adoro l’acqua, quella della doccia, del bucato a mano, della piscina, del mare e dei parchi acquatici. E’ davvero casa mia, tanto quanto mi sono estranee le discese sugli sci. La montagna mi piace per le camminate, i paesaggi, e per il clima, perché l’estate è una stagione che vorrei non arrivasse mai. Detesto l’afa e amo la pioggia, il freddo, la moda invernale. D’estate non guardo nemmeno le vetrine, tranne quelle delle scarpe che sono una delle mie passioni, insieme al caffè e alle grandi città. Una vita non mi basta, e allora cerco di vivere più vite in questa qui. Se non trovassi il mondo esterno a volte così affascinante potrei trascorrere il mio tempo chiusa in una stanza purché ci siano libri e film a volontà. Credo siano ben più di dieci le cose che ho detto di me, ma non mi metterò a contarle che io con i numeri mica ci vado tanto d’accordo. E…, dimenticavo, se qualcuno ha bisogno di aiuto faccio il possibile per esserci, ma non coltivo la bontà e quando sento la frase: porgere l’altra guancia, rabbrividisco, e a chiunque decidesse di mollarmi un bel ceffone avrei la premura di restituirlo un po’ più forte.

13 commenti:

  1. Sul ceffone sono d'accordo con te, ma mi sembra giusto sottolineare che è molto spesso mal interpretata quella frase, tanto è vero che quando Gesù ricevette uno schiaffo, da un servo di Anna il sommo sacerdote perché gli aveva risposto mettendolo in imbarazzo, non girò la guancia per farsene dare un'altra ma domandò alla guardia: Perché mi percuiti?
    Lo riporto perché mi colpì molto quando me lo fecero notare. Non serve per essere buoni porgere l'altra guancia!

    RispondiElimina
  2. @polly5vm: grazie della precisazione, non sapevo questa cosa. Una domanda che ovviamente fa la differenza con la passività del porgere l'altra guancia. Passività che nella vita cerco di evitare perché penso che vada a scapito della mia crescita.

    RispondiElimina
  3. perdonami se ti sono sembrata una "maestrina" nel precisare ciò, non era nelle mie intenzioni, ma molto spesso questa frase appunto viene presa come passività ad una giusta reazione e quando mi fecero notare questo particolare io ne fui felice e così che ho pensato di restituire a mio volta questa precisazione, senza intento "maestrinesco" ma sono sicura che tu mi abbia capito.
    infatti tra il porgere l'altra guancia passivammente e il tirare una sberla c'è senz'altro una via di mezzo percorribile.
    Ti leggo sempre con molto interesse!

    RispondiElimina
  4. @polly5vm: avevo capito benissimo, e i toni non erano da maestrina,anzi mi ha fatto piacere il tuo commento. E sulle vie di mezzo sono così d'accordo che nella mia vita non ho mai preso né dato una sberla.

    RispondiElimina
  5. Non ti conosco, ma mi sembra lo stesso di riconoscerti in queste cose che dici di te :)

    RispondiElimina
  6. @LGO: Grazie. Le dieci cose sono autobiografiche, ma io credo davvero che ognuno di noi, scrivendo di qualunque cosa che nulla ha apparentemente a che fare con sé, in realtà dica molto di sé. E mi divertono sempre i dibattiti sulla scrittura autobiografica. Ancora? mi domando sempre. Poi è vero che ognuno può avere un modo diverso di passare le cose. Ma se non sono cose che uno ha vissuto direttamente è comunque il modo in cui le osserva, le percepisce,le pensa e dunque...La scrittura, che sia più di pancia o più di testa, racconta comunque di noi. ( e a me piacerebbe conoscerti)

    RispondiElimina
  7. Anche a me piace vivere tante vite.

    Certe volte la sera vado a dormire e mi dico:
    - Ma visto che c'è tanta gente che si annoia, non potrei prendermi io il tempo che non sanno come impiegare?

    Da quando mi sono accorta di essere viva, vivere è stata l'unica cosa davvero sensata che ho saputo fare.

    RispondiElimina
  8. Io amo l'oceano, è questa la forma d'acqua a me più consona, con tutta la sua poetica e la sua narrativa di libertà. Ho spesso l'esigenza di cambiare vita, per sentirmi viva, e sto per cambiare, in questa particolare congiuntura, vita in modo piuttosto radicale. Altre cose ci accomunano, ad esempio neppure io porgo l'altra guancia e non credo nel perdono a tutti i costi, anche perché il perdono non consente una "closure", non consente di metterci una pietra sopra ed andare avanti. Credo nei viaggi, esistenziali e fisici, non vacanze, quelle sono rare concessioni che ancora non mi appartengono, ma nelle trasmigrazione e cambi di residenza.
    Molte altre cose abbiamo in comune... ;) Un saluto.

    RispondiElimina
  9. Bello, Marilde, leggere per una volta qualcosa di te, di te soltanto.

    RispondiElimina
  10. @mammafelice:bello quello che hai scritto!

    @Martina:abbiamo parecchie cose in comune, compresi i viaggi, quelli esistenziali sono i migliori secondo me, ma anche gli altri.

    Mamma in 3D:grazie!

    RispondiElimina
  11. ciao marilde!
    ben ritrovata!
    splendido ritratto, tinte forti e molti chiaroscuri!
    un abbraccio

    RispondiElimina
  12. non coltivo la bontà e quando sento la frase: porgere l’altra guancia, rabbrividisco, e a chiunque decidesse di mollarmi un bel ceffone avrei la premura di restituirlo un po’ più forte...
    che dire? SEI UNA GRANDE!

    RispondiElimina